La mia storia...

Sono nata in Cina e sono arrivata in Italia a dieci anni, ero molto timida e insicura di me stessa. Quando ero appena arrivata non parlavo italiano e a scuola, durante l’intervallo, stavo quasi sempre da sola perché avevo paura di non essere accettata. Mi giustificavo dicendo che stavo bene anche da sola, ma ora mi rendo conto che era un modo per proteggere la mia fragilità. Spesso alcuni compagni mi prendevano in giro e io non sapevo come difendermi, così andavo in bagno e piangevo.

Non c’era gioia e felicità nelle mie giornate, c’erano solo doveri e obblighi: andare a scuola, dove mi sentivo un pesce fuor d’acqua, tornare a casa e aiutare a lavorare nella sartoria e nel ristorante di famiglia.

Non mi amavo, non mi rispettavo, non ero gentile con me stessa; avevo convinzioni limitanti su me stessa e su cosa fosse possibile per me. Non credevo in me stessa e avevo una bassa autostima.

Non riuscivo a stare senza fare niente; se non facevo niente, mi sentivo in colpa. Il silenzio mi faceva paura e dovevo avere sempre qualcosa di sottofondo per distrarmi, per distrarmi dai miei sentimenti di paura.

Non avevo il coraggio di affrontare le mie paure, ma scappavo da esse. Il mio corpo era sempre teso e vivevo nell’ansia, nella frustrazione e nella preoccupazione. I miei pensieri erano negativi e il mio dialogo interiore era negativo; non facevo altro che sminuirmi, denigrarmi, criticarmi o giudicarmi. Ero molto dura con me stessa, mi dicevo: "Lo sapevo, tanto è inutile, non ce la farai mai, non cambierà niente, sei senza speranza." Ero in lotta contro il tempo, mi svegliavo al mattino ed ero già in ansia e bloccata dalla paura. 

Nella relazione con mio marito, vivevo nella paura di non riuscire a essere amata. Per non sentire le mie paure, avevo l'abitudine di lamentarmi, criticare e giudicare. Proiettavo le mie paure su di lui; se soffrivo, era colpa sua, perché lui non era abbastanza. Cercavo continuamente di mettere in evidenza i miei pregi e i suoi difetti, facendolo sentire inadeguato mentre io cercavo di apparire migliore di lui. Finalmente, ho capito che questo comportamento era distruttivo. 

Attraverso un percorso di crescita personale e un risveglio della consapevolezza, ho capito che la causa della mia sofferenza era la mancanza di amore e gentilezza per me stessa. Ho iniziato a prendermi cura di me stessa e della mia bambina interiore. La mia vita è migliorata quando ho preso consapevolezza che io non sono i miei pensieri, io sono la coscienza che osserva i miei pensieri. Ho capito che non potevo cambiare gli altri, ma potevo solo cambiare me stessa.

Tutto è migliorato quando ho iniziato a togliere le lenti della paura e a mettere le lenti dell’amore.

Ho iniziato a meditare regolarmente, a calmare la mia mente. Mi sono focalizzata su ciò che posso fare per migliorare la mia vita e ho smesso di puntare il dito contro mio marito. Mi sento più energica e, con la pratica della gratitudine, ho iniziato ad apprezzare di più me stessa e mio marito. Ho iniziato a osservare e prestare attenzione alle tensioni nel mio corpo che mi provocano paura, ansia e stress. Attraverso la pratica del respiro consapevole, mi rilasso e mi connetto con il mio cuore e con la mia guida interiore.